Nei contesti della prassi musicale di insieme, anche in Italia il fenomeno della Community Music si offre ormai da tempo come uno strumento didattico inclusivo, tale da corroborare processi di crescita individuale, d’integrazione e di promozione sociale. Il programma italiano della Community Music (https://communitymusic-italy.it) si ispira a ‘El Sistema’, un progetto educativo ideato dal famoso direttore d’orchestra José Antonio Abreu (1939-2018) come occasione di riscatto sociale e di allontanamento dalla strada per i bambini delle periferie urbane del Venezuela. In particolare, il ‘metodo Abreu’ punta a un modello di educazione musicale pubblica e capillare, basata sui principi di accessibilità non selettiva e gratuità formativa. Diffuso in tutto il mondo, tale metodo ha prodotto un sistema integrato di cori e di orchestre giovanili attecchito dal 2010 anche in Italia per iniziativa di Claudio Abbado, il quale, con la collaborazione di Federculture e della Scuola di Musica di Fiesole, ha dato vita alla Associazione Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili d’Italia (http://www.federculture.it/2013/02/sistema-delle-orchestre-e-cori-giovanili/). Costituito da 70 nuclei, che raccolgono circa 7.000 bambini e ragazzi di età compresa tra i 4 e i 18 anni, tale rete di cori e orchestre si ramifica oggi in 13 regioni italiane.
Anche la Sicilia vanta esperienze consolidate di Community Music a Palermo e a Catania, rispettivamente nei quartieri di Brancaccio e di Librino. Quest’ultimo è uno dei più popolosi della città etnea, progettato come ‘città satellite’ alla fine degli anni Sessanta dal famoso architetto giapponese Kenzō Tange. Librino è oggi un quartiere caratterizzato dalla presenza di case popolari, abusivismo edilizio e degrado, tutti fattori che vi hanno favorito la criminalità organizzata. Per fronteggiare il grave disagio socio-culturale, nel 2010 il Rotary Club Catania ha lanciato il progetto ‘MusicaInsieme a Librino’, vòlto allo sviluppo di percorsi musicali basati su strategie di cooperative learning, al fine di favorire tra i giovani non solo l’educazione alla musica ma anche quella alla cittadinanza. Sul ‘modello Abreu’, è così che nella parrocchia ‘Resurrezione del Signore’, la più frequentata del quartiere, si costituiscono un coro polifonico e diverse classi di strumento (violino, viola, violoncello, chitarra classica, flauto traverso, tromba e percussioni), anche per contrastare la dispersione scolastica. Ai docenti, tutti volontari, va il delicato compito d’introdurre i giovani allo studio della musica e di alimentarne l’esercizio continuo attraverso l’ascolto e l’esecuzione di composizioni del repertorio eurocolto (Bach, Mozart e Beethoven), di autori italiani del Novecento (Morricone e Sollima), di brani del ‘Sistema’ venezuelano (Carlos Medrano e Manuel Artés), o di tradizione siciliana (per es. Rosa Balistreri). Il successo del progetto è sancito dalla costituzione di una orchestra e dal coro giovanile, accolta dal 2013 ufficialmente nel ‘Sistema’, le cui numerose esibizioni en plein air a Catania culminano con quella del 2018, al cospetto del Presidente della Repubblica e, poco dopo, col concerto tenuto insieme a Francesco Manara, primo violino dell’Orchestra del Teatro alla Scala.
Nonostante le condizioni dettate dall’emergenza sanitaria, il progetto ‘MusicaInsieme’ non si è mai arrestato. Nel rispetto delle norme emergenziali, i docenti hanno mantenuto l’impegno didattico attraverso le piattaforme digitali e i social. Come in altre periferie del mondo, quindi, i giovani di un quartiere a rischio hanno imparato a ‘resistere’, restando ‘connessi’ musicalmente, seppure ‘a distanza’, e con la voglia di ricostruire quanto prima la loro Community Music in presenza, nel segno di un’esperienza di apprendimento cooperativo che si configura per loro come preziosa occasione di sviluppo e di crescita.
Giuseppe Sanfratello
Dottorando di ricerca in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale
Dipartimento di Scienze Umanistiche – Università degli Studi di Catania
I maestri che hanno sacrificato il loro tempo insegnando tutto ai ragazzi di Librino, neritano un caloroso :grazie
Buon lavoro i frutti sono ben visibili.
Instancabile l’opera di Loredana Caltabiano durante dieci lunghi anni.
Il ruolo della Parrocchia, culla della iniziativa,
e dei Suoi Sacerdoti va sottolineato e apprezzato.