MusicaInGioco è un’associazione che si ispira a El Sistema Abreu. Dal 2010 dona lezioni e strumenti musicali a bambini e ragazzi in difficoltà, prevalentemente con disturbi dell’apprendimento o in condizioni di disagio socioeconomico. MusicaInGioco, di cui è direttore artistico Andrea Gargiulo, ha diffuso in Puglia orchestre infantili, ensembles nelle carceri minorili, nelle scuole enei centri di salute mentale e cori manos blancas, formati in prevalenza da persone sorde.
Suonare insieme è il fulcro della didattica proposta da MusicaInGioco. Come in El Sistema, anche qui dal primo giorno il discente suona in orchestra attraverso molteplici modalità di apprendimento (imitativo-ripetitiva, cognitiva e creativo-improvvisativa). La didattica su cui si basano le attività viene definita “reticolare”, poiché si connota come un approccio progettuale socio-costruttivista (che si rifà anche alle riflessioni di J. Dewey). Essa non formalizza procedure di insegnamento fisse e uniformi e considera i concetti teorici e pratici della musica come tasselli interconnessi. Pertanto, seppur con un obiettivo ben preciso da raggiungere, il processo di apprendimento prevede una certa elasticità e propone differenti attività musicali.
Non è la qualità del risultato sonoro, che all’inizio può sembrare fallimentare, a dare la misura della valenza pedagogica della didattica reticolare, poiché l’attenzione è focalizzata sul processo innescato, che crea cambiamenti e che porta il discente ad apprendere, nei modi e nei tempi che gli sono più consoni, ciò che desidera apprendere(principio di incertezza pertinente).
Nell’ambito di tali esperienze, ho avuto modo di dirigere La traviata – quella vera, integrale e non facilitata – al “Festival delle arti per l’inclusione” di Bitonto (BA) nel giugno del 2019. Difficile credere che ragazzi, alcuni con disabilità, altri senza aver approfondito lo studio individuale dello strumento, ma solo con un’assidua partecipazione a una pratica orchestrale metodica – stimolante e di qualità – potessero realizzare questa impresa. Sono stati mesi di prove intensi. Abituati al cooperative learning, i ragazzi mostravano un atteggiamento propositivo nella risoluzione dei problemi che via via si presentavano e, spronati da me alla ricerca di soluzioni musicali, si sono districati – talvolta in maniera stupefacente – anche nei punti in cui i cantanti, tutti professionisti, richiedevano di essere seguiti con maggior attenzione (recitativi accompagnati, corone, fioriture vocali). Proprio grazie alle pratiche di interazione, i ragazzi rispondevano con prontezza: ascoltavano, guardavano la bacchetta e si coordinavano tra loro.
In conclusione. Dirigere La traviata a Bitonto è stata una preziosa esperienza di crescita sia musicale sia umana e un rilevante momento di integrazione sotto il piano socioculturale. I ragazzi di MusicaInGioco sono perfettamente consci di essere più importanti della prestazione e proprio questa loro consapevolezza rende possibile – attraverso il lavoro comune – esiti artistici sorprendenti.
Renata Russo
Maestro collaboratore
Teatro dell’Opera di Roma