L’intervento verte su un’esperienza didattica fra scuola e teatro, che ho condotto in qualità di docente di musica nella scuola secondaria di primo grado. Ho scelto di condurre in una classe terza un percorso didattico sul Barbiere di Siviglia di Rossini, giacché ritengo che l’opera lirica svolga un ruolo importante nella formazione umana e culturale dei giovani. Il primo obiettivo è stato di far comprendere ai ragazzi, mediante la didattica dell’ascolto, i procedimenti formali che conferiscono all’opera la facoltà di rappresentare i sentimenti. Avendo a disposizione poche ore, ho selezionato due brani che potessero catturare l’attenzione della classe e permettere di accedere al significato complessivo dell’opera: la cavatina di Figaro e il concertato finale del primo atto. Ho articolato il percorso di ascolto in una serie di fasi ben precise. Dopo aver definito in primo luogo il concetto di opera in musica, ho contestualizzato la figura di Gioachino Rossini. In tale fase ho dato ai ragazzi la possibilità di esprimersi liberamente e di enunciare le loro esperienze sull’argomento. Dal dialogo è emerso che alcuni di loro avevano già assistito alla rappresentazione di opere liriche e ne conservavano un bel ricordo. Due elementi in particolare erano rimasti impressi nella loro mente: la voce impostata dei cantanti e la complessità della messinscena. In seguito, ho sintetizzato per sommi capi la trama dell’opera e ho distribuito alla classe il testo e la partitura musicale dei brani. Dopo un primo ascolto, vòlto a instaurare un contatto iniziale con la musica di Rossini, ho fatto leggere ai ragazzi i testi dei due brani, soffermandomi sui vocaboli più complessi. In un secondo ascolto, ho invitato i ragazzi a ipotizzare una corretta segmentazione del brano, con l’obiettivo di far loro cogliere il modo in cui l’assetto formale del testo e la conformazione della musica rivelano l’atteggiamento blagueur di Figaro nella cavatina; e come, nel concertato finale, la potenza orchestrale e il virtuosismo vocale rispecchiano lo stupore dei personaggi di fronte alla rivelazione del Conte d’Almaviva. Dopo un terzo ascolto, ho chiesto ai ragazzi di verbalizzare le caratteristiche della musica, in modo da spingerli a coglierle in maniera obiettiva e sviluppare così le loro capacità espressive.
In seguito all’esperienza svolta in classe, gli studenti sono stati invitati ad assistere alla prova del primo atto dell’opera al Teatro Comunale di Bologna. L’esecuzione è stata seguita con attenzione e interesse. La maggior parte dei ragazzi è riuscita a seguire la trama; pochi hanno manifestato qualche difficoltà nel comprendere le parole dei cantanti. A conclusione della prova, li ho indotti a riflettere sulla situazione dei personaggi, ma allo stesso tempo a distanziarsene. Molti hanno espresso considerazioni acute, anche in riferimento alla loro esperienza di vita quotidiana. Nella fase di verifica orale in classe, gli studenti hanno contestualizzato piuttosto bene alcuni tratti stilistici di Rossini, hanno spiegato con parole semplici i legami tra la musica, il testo e i movimenti dei personaggi in scena, riferendo infine di aver svolto un’esperienza d’apprendimentoe di vita indimenticabile.
Elena Scati
Docente Scuola Secondaria di I grado “Margherita Hack”
Istituto Comprensivo di Rastignano – Bologna