in collaborazione col
Dipartimento delle Arti
Alma Mater Studiorum — Università di Bologna
Ventitreesimo Incontro
dei Dottorati di Ricerca in Discipline musicali
sabato 25 maggio 2019, ore 10,45-13,15 e 14,45-17,30
Palazzo Marescotti Brazzetti, Salone Marescotti
Bologna, via Barberia 4
Abstracts
Giovanni Cestino (Milano)
Gli esecutori e i loro testi musicali nella seconda metà del Novecento:
lineamenti per un approccio teorico e una metodologia analitica
Il testo musicale scritto è tuttora considerato un elemento fondante imprescindibile in molti settori della disciplina musicologica. Taluni indirizzi critici recenti – tra di essi i cosiddetti performance studies –, nell’intento di superare il pregiudizio di chi nel testo vede «la sola cosa vera riguardo la musica» (Nicholas Kenyon), hanno finito per alimentarne uno opposto, secondo il quale «la partitura non è (la) musica» (Floris Schuiling). Spostata l’attenzione su altre forme di testualità quali simulacri dell’evento performativo, di fatto permane inalterata la vecchia dicotomia testo/musica, senza che sia stato incoraggiato un discorso teorico circa la testualità dal punto di vista del ‘far musica’.
La prospettiva di un’antropologia del testo musicale – solo in parte allineata a certe recentissime proposte di un’‘etnomusicologia della notazione’ – punta dunque a superare questa impasse movendo da una visione olistica del testo, recuperando cioè tutto il peso semantico della parola considerata nella triplice accezione di ‘contenuto’, ‘artefatto materiale’, e ‘spazio’ per pratiche musicali e culturali. Data questa premessa, lo studio di partiture impiegate da interpreti della seconda metà del Novecento offre una sorta di ‘archeologia’ delle interazioni possibili tra testo ed esecutore: pratica della lettura musicale, annotazione, trasformazione materiale dei supporti esecutivi per esigenze performative.
L’intervento intende riassumere un quadro teorico e metodologico fondato sull’esame di casi di studio specifici, riguardanti i materiali appartenuti a Sir Georg Solti (Loeb Music Library, Harvard University), a Rudolf Kolisch (Houghton Library, Harvard University) e al LaSalle Quartet (Paul Sacher Stiftung). Gli esempi che verranno presentati illustreranno il forte taglio interdisciplinare della ricerca intrapresa: dall’antropologia culturale come dagli studi letterari, dai media studies come dalla filologia musicale si attingono strumenti critici diversi per finalità che spaziano dallo studio dell’approccio performativo alla storia della prassi esecutiva.