a cura di Silvia Cancedda
1. Riferimenti legislativi
Lo scorso 5 aprile è stato pubblicato il Decreto Ministeriale n. 63: «Individuazione dei criteri di ripartizione delle risorse finanziarie finalizzate alla valorizzazione del personale scolastico, con particolare riferimento alle attività di orientamento, di inclusione e di contrasto della dispersione scolastica, ivi comprese quelle volte a definire percorsi personalizzati per gli studenti, nonché di quelle svolte in attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, ai sensi dell’art. 1, comma 561, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 – Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023».
Il decreto definisce i criteri di ripartizione e le modalità di utilizzo delle risorse finanziarie destinate alle istituzioni scolastiche statali del II ciclo di istruzione (allegato A), ai fini della valorizzazione dei docenti tutor e docenti orientatori, e indica il numero minimo dei candidati per ciascuna istituzione scolastica ammessi alla formazione propedeutica allo svolgimento dei suddetti incarichi (allegato B), insieme agli auspicabili requisiti richiesti; esso stabilisce inoltre che, «in sede di prima applicazione dell’introduzione della figura del tutor e dell’orientatore, si prendono in considerazione, per le attività curriculari, le classi terze quarte e quinte della scuola secondaria di secondo grado nell’ambito di una progressiva estensione anche alla scuola secondaria di primo grado» (D.M. 5 aprile 2023, p. 3).
Con la Circolare prot. n. 958 del 5 aprile 2023, «Avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle Linee guida sull’orientamento – A.S.2023-2024 Il tutor scolastico: prime indicazioni», si definiscono le iniziative che porteranno all’attivazione di questa figura, che entrerà in vigore dall’a.s. 2023/2024.
2. Le Linee guida per l’orientamento
I ruoli di docente tutor e docente orientatore si collocano in una prospettiva più ampia, illustrata nelle Linee guida per l’orientamento (relative alla riforma 1.4 «Riforma del sistema di orientamento», nell’ambito della Missione 4 – Componente 1 – del Piano nazionale di ripresa e resilienza), che la circolare del 5 aprile definisce uno strumento «per aiutare docenti, studenti e famiglie a contribuire alla costruzione di una scuola capace di contrastare la crisi educativa del Paese e dare avvio a un percorso virtuoso volto a favorire il superamento delle disuguaglianze esistenti di natura sociale e territoriale» (Circolare 5 aprile 2023, p. 1).
Come dichiarato in apertura, le Linee guida si prefiggono«di attuare la riforma dell’orientamento, disegnata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che ha la finalità di rafforzare il raccordo tra il primo ciclo di istruzione e il secondo ciclo di istruzione e formazione, per una scelta consapevole e ponderata, che valorizzi le potenzialità e i talenti degli studenti, nonché di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e di favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria» (Linee guida per l’orientamento 22 dicembre 2022, p. 1), sottolineando che «la persona necessita di continuo orientamento e ri-orientamento rispetto alle scelte formative, alle attività lavorative, alla vita sociale» (Linee guida, p. 3).
3. Verso una didattica orientativa
Il documento disegna i contorni di una didattica orientativa che comincia sin dalla scuola dell’infanzia e primaria «quale sostegno alla fiducia, all’autostima, all’impegno, alle motivazioni, al riconoscimento dei talenti e delle attitudini, favorendo anche il superamento delle difficoltà presenti nel processo di apprendimento», e prosegue nei percorsi di istruzione secondaria, con «un più forte accento sullo sviluppo delle competenze di base e di quelle trasversali; […] l’apprendimento delle lingue straniere […]; l’innalzamento dei livelli di apprendimento in ambito lavorativo […]; il riconoscimento delle competenze acquisite al di fuori dei percorsi dell’istruzione e formazione professionale; un crescente utilizzo delle tecnologie digitali […] la presenza di docenti formati e motivati […] una più stretta integrazione fra l’istruzione, la formazione professionale, l’istruzione superiore, l’università e le imprese» (Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente), una dimensione orientativa che nella scuola secondaria di primo grado va potenziata, «garantendo agli studenti opportunità di attività opzionali e facoltative infra ed extra scolastiche» o anche tramite «la realizzazione, in prospettiva sperimentale, di “campus formativi” […] che vedano compresenti tutti i percorsi secondari, al fine di ottimizzare iniziative che facilitino l’accompagnamento personalizzato e i passaggi orizzontali fra percorsi formativi diversi» (Linee guida, p.3).
4. Gli strumenti dell’orientamento
Il documento si sofferma poi sugli strumenti per l’orientamento. L’ordinamento vigente prevede che al diploma finale rilasciato in seguito al superamento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione venga allegato il Curriculum dello studente, nel quale sono indicate conoscenze e abilità acquisite (anche professionali: percorsi per l’orientamento, certificazioni finalizzate all’accesso al mondo del lavoro) e attività culturali (musicali, artistiche, sportive, di volontariato, ecc.). Alla scuola primaria, alla fine del primo ciclo e dell’obbligo di istruzione, viene consegnata la Certificazione delle competenze (alla quale, al termine della scuola secondaria di primo grado, si accompagna il Consiglio di orientamento), un’attestazione che, dall’anno scolastico 2023-2024, a richiesta, potrà essere rilasciata anche al termine di ciascuna annualità del secondo ciclo di istruzione, per favorire il costante riorientamento e consentire «il passaggio ad altro percorso, indirizzo […] opzione di scuola secondaria di secondo grado […], riconoscendo la possibilità che la scelta effettuata durante l’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado possa essere rivista» (Linee guida, p. 4).
Un ulteriore strumento è rappresentato dai Moduli curricolari di orientamento, la cui attivazione è prevista per l’anno scolastico 2023-2024. Sono moduli formativi di orientamento di almeno 30 ore, anche extracurricolari; possono rientrarvi anche i laboratori nati dall’incontro tra studenti di cicli inferiori e superiori, e pure progetti realizzati in collaborazione con scuole e agenzie formative dei gradi successivi (Università, AFAM, ITIS Academy, mercato del lavoro). Essi rappresentano «uno strumento essenziale per aiutare gli studenti a fare sintesi unitaria, riflessiva e interdisciplinare della loro esperienza scolastica e formativa, in vista della costruzione in itinere del personale progetto di vita culturale e professionale» (Linee guida, p. 4).
Per sostenere e promuovere l’orientamento è prevista inoltre la creazione di una Piattaforma digitale unica per l’orientamento, contenente sia informazioni e dati necessari per operare scelte ponderate e consapevoli (offerte formative, transizione scuola-lavoro, esperienze di orientamento realizzate dalle istituzioni scolastiche), sia un’area riservata contenente l’E-Portfolio orientativo personale delle competenze. Si tratta di un portfolio digitale che consente agli studenti di accrescere le proprie competenze digitali, di valorizzare le competenze acquisite nei percorsi scolastici ed extrascolastici, di monitorare il proprio percorso di apprendimento e di crescita (documentazione dei moduli di orientamento, relazioni con la cultura e col sociale, col mondo del lavoro e del terzo settore). Questo strumento rappresenta un’innovazione tecnica e metodologica che rinforza in chiave orientativa il consiglio di orientamento della scuola secondaria di primo grado, e il curriculum dello studente della scuola secondaria di secondo grado, racchiudendoli«in un’unica, evolutiva interfaccia digitale» (p. 6); in tal modo essa «integra e completa in un quadro unitario il percorso scolastico, favorisce l’orientamento rispetto alle competenze progressivamente maturate negli anni precedenti […] Accompagna lo studente e la famiglia nell’analisi dei percorsi formativi, […] nell’organizzazione delle attività scolastiche e nelle esperienze significative vissute nel contesto sociale e territoriale» (Linee guida, p. 5).
5. Il docente tutor e il docente orientatore
In questa cornice, nell’ambito delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ogni istituzione scolastica e formativa individua dei docenti chiamati a svolgere la funzione di tutor, a ciascuno dei quali verrà assegnato un gruppo di studenti (da un minimo di 30 a un massimo di 50). Il docente tutor dovrà relazionarsi con alunni, famiglie e colleghi, svolgendo due attività: (1) guidare lo studente nella compilazione e revisione del proprio E-portfolio (percorsi di studi compiuti, sviluppo documentato delle competenze, anche in prospettiva del proprio progetto di vita culturale e professionale, riflessioni in chiave valutativa, auto-valutativa e orientativa su percorsi e prospettive, scelta di prodotti riconosciuti criticamente come propri ‘capolavori’ per ogni anno scolastico); (2) svolgere il ruolo di consigliere delle famiglie nei momenti di scelta dei percorsi formativi o delle prospettive professionali, anche alla luce delle informazioni contenute nella piattaforma digitale unica per l’orientamento e con il supporto del docente orientatore, quel docente che «per ciascuna istituzione scolastica gestisce, raffina e integra i dati della piattaforma con quelli specifici raccolti nei differenti contesti territoriali ed economici e li mette a disposizione delle famiglie, degli studenti e del tutor» (Circolare 5 aprile, p. 2).
Per il docente tutor e orientatore è prevista la realizzazione di iniziative formative specifiche. Per la promozione dell’orientamento il PNRR consente poi l’attivazione di molteplici percorsi in diverse aree: nuove competenze e nuovi linguaggi (discipline STEM), interventi per la riduzione di divari e della dispersione scolastica, didattica digitale integrata, sviluppo del sistema di formazione terziaria degli ITIS Academy. Sempre nell’ambito del PNRR, tra i diversi interventi si segnala la specifica linea d’investimento 1.6 «Orientamento attivo nella transizione scuola-università», attivata dal Ministero dell’università e della ricerca insieme al Ministero dell’istruzione e del merito, che permette a tutte le scuole secondarie del secondo ciclo «di poter realizzare percorsi di orientamento di 15 ore ciascuno nelle classi terze, quarte e quinte, promossi dalle università e dagli AFAM» (Linee guida, p. 8); oppure il programma «Erasmus+» 2021-2027, che consente di attivare percorsi di mobilità che possono avere ricadute anche sull’orientamento e sulle scelte future.