Diciottesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 21-23 novembre 2014

 

Abstracts

Kordula Knaus (Graz / Bologna)
Parti serie nelle opere buffe di Baldassarre Galuppi: tradizioni e trasformazioni

 

Nel 1908 Francesco Piovano nel suo Baldassare Galuppi. Note bio-bibliografiche definì Baldassare Galuppi il «padre dell’opera buffa». Nei più di cento anni ormai passati da quella prima pubblicazione bio-bibliografica su Galuppi diversi studi sui primi anni dell’opera buffa hanno affermato che Galuppi in collaborazione con Carlo Goldoni (nelle vesti di librettista), sviluppò un modello veneziano del genere comico che rapidamente si diffuse in tutta Europa. Tuttavia questo modello non si rivela così uniforme se si considerano le varie trasformazioni succedutesi negli anni ’50 e ’60 del Settecento. Le parti serie ebbero un ruolo particolare in questa storia di trasformazioni: venuti dall’opera seria con le caratteristiche drammaturgiche e musicali proprie, infatti, questi personaggi aristocratici apparivano totalmente estranei al mondo buffo, e proprio tale posizione ambivalente rese le parti serie oggetto di trasformazioni e cambiamenti profondi.

La mia relazione indaga due aspetti delle suddette trasformazioni. In primo luogo, attraverso un percorso cronologico che abbraccia le opere buffe di Galuppi, mostro le varie soluzioni adottate per integrare le parti serie nella drammaturgia comica. In sintesi si può affermare che gli eroi in parte formano un’azione quasi completamente separata dagli altri personaggi e funzionano ancora come ideale di comportamento, in parte sono integrati nell’assetto comico generale (ad esempio con confusioni d’identità). Verso gli anni ’60, soprattutto nei libretti di Antonio Galuppi, le parti serie si trasformano in personaggi aristocratici comici; hanno dunque completamente perso le caratteristiche dell’opera seria, sia dal punto di vista del testo poetico cantato sia da quello della musica. In secondo luogo indago le trasformazioni delle singole opere di Galuppi nella storia delle rappresentazioni in tutta Europa.

Attraverso esempi scelti mostrerò non solo le varie trasformazioni musicali, spesso operate ad hoc per ciascun cantante, ma anche le relazioni tra il personaggio aristocratico di turno e il pubblico. Quest’ultimo (ormai non più solo aristocratico) si presentava in cambiamento, e per certi versi era incaricato di decidere se, e in quale modo, l’opera buffa rappresentasse un divertimento leggero o qualcosa di più.