Ventiduesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Bologna, 23-25 novembre 2018

 

Abstracts

Attilio Cantore (Milano)
«
Le jeune élève de Pizzetti qui promet bien» la produzione pianistica di Mario Castelnuovo-Tedesco

Ogni composizione musicale serba in sé un nucleo utopico che è sempre in eccesso rispetto al presente e attende dal futuro la propria redenzione: ciò è quanto mai vero per la produzione pianistica di Mario Castelnuovo-Tedesco.

Fedele “principe ereditario” di «Ildebrandus Parmensis», Castelnuovo-Tedesco maturò la propria sensibilità al calore delle ondivaghe atmosfere armoniche degli “impressionisti francesi” e del rigore contrappuntistico pizzettiano. Il pianoforte fu «il [suo] proprio strumento, il [suo] confidente»: come pianista e compositore, la consacrazione nazionale e internazionale coincise, in beatitudine novecentista, con il debutto delle rinnovatrici attività concertistiche della Società Nazionale di Musica. Il suo catalogo di opere per pianoforte è stato però nel tempo tristemente obliato, dovendo attendere lunghi anni prima di essere riscoperto e valorizzato dal compianto Aldo Ciccolini.

Dato che «all’artista non è concessa probabilmente se non l’efficacia che è frutto delle opere» (Károly Kerényi), la presente relazione ripercorre le tappe principali della vasta produzione pianistica del compositore fiorentino, a cinquant’anni dalla sua morte: da Cielo di Settembre op. 1 (1910) alla Sonatina zoologica op. 187 (1960), vengono di volta in volta analizzati punti di contatto e cortocircuiti rispetto ai modelli, offrendo una chiave di lettura della poetica musicale di questo Modern Master of Melody che fece della sua vita «una vita di musica».