in collaborazione col 
Dipartimento delle Arti Alma Mater Studiorum — Università di Bologna  

Ventitreesimo Colloquio di Musicologia
del «Saggiatore musicale»

Abstracts

 


MATTEO GIUGGIOLI
 (Francoforte sul Meno)

Presenza del fandango nei quintetti per archi di Luigi Boccherini: suono, forma, trama

In un mio contributo di qualche anno fa (Quintetto “afandangado”. Il giovane Boccherini e il richiamo del fandango, «Boccherini online», 4, 2011) mostravo come e quanto profondamente il fandango, come topos, potesse influire sulla musica da camera di Boccherini ben prima che il compositore fornisse, nel Quintetto con due violoncelli Op. 40, n. 2 (G 341), composto nel 1788 – secondo il problematico catalogo boccheriniano, ma probabilmente risalente a qualche anno prima, come dalle fonti sembra potersi desumere –, la sua celebre versione cameristica della più sensuale tra le danze spagnole del suo tempo, all’epoca all’apice di una fama che dalla strada si propagava ai livelli più elevati della società e che era considerata alla stregua di un emblema musicale dello spirito iberico.
Il mio precedente contributo, basato sull’analisi del Quintetto in Do minore Op. 10, n. 3 (G 267), del 1771, si concludeva con un finale aperto, nel quale facevo presente la necessità di analizzare il fenomeno dell’incidenza del fandango come topos nell’opera cameristica di Boccherini su un numero maggiore di composizioni, volendone comprenderne davvero la portata.
Nel presente intervento do seguito a questo proposito, individuando ed esaminando le tracce del fandango in un gruppo di brani cameristici di Boccherini tutti provenienti dal voluminoso corpus dei suoi quintetti con due violoncelli. I miei obiettivi principali sono: osservare come gli elementi del fandango si integrino nello stile del compositore, contribuendo alla definizione di un’esperienza sonora del tutto originale nell’ambito della musica strumentale europea della seconda metà del XVIII secolo; osservare come il fandango incida sul piano formale e come Boccherini lo metta in azione con altri topoi, creando trame ricche di implicazioni espressive e culturali nella sua musica da camera.